Borderline: Vincent van Gogh?
L’esistenza di Vincent van Gogh è spesso stata accostata al disturbo borderline di personalità. La sua vita si è dispiega...
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Psicologo psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia ipnotica. È stato dirigente psicologo e psicoterapeuta presso ASST Rhodense e magistrato onorario presso il Tribunale per i minorenni di Milano. Attualmente psicoterapeuta responsabile presso Clinicapsiche e Ilmiopsi.
La personalità è un costrutto psicologico complesso che riflette un insieme unico di caratteristiche emotive, attitudinali e comportamentali di un individuo. La personalità può essere definita come l’insieme di tratti e caratteristiche distintive che determinano il modo in cui un un individuo pensa, sente e si comporta in modo coerente e relativamente stabile nel tempo e in diverse situazioni. La ricerca sulla personalità si è evoluta attraverso diverse teorie che cercano di spiegare le origini e le implicazioni di questi tratti distintivi.
Secondo alcuni studiosi, la personalità trova la sua origine in delle caratteristiche interne all’individuo. Tra queste teorie troviamo:
Altre teorie supportano l’ipotesi che la personalità abbia origine da fattori ambientali, esterni all’individuo. Tra queste troviamo:
La personalità è un concetto multi-componenziale che comprende un caratteristico modo di pensare, provare sentimenti ed emozioni e di comportarsi. Comprende anche stati d’animo, atteggiamenti ed opinioni. Comprende caratteristiche intrinseche ed acquisite che distinguono una persona da un’altra e che possono essere osservate nelle relazioni tra gli individui e l’ambiente.
Nel linguaggio comune, spesso il termine personalità viene confuso con altri due termini molto comuni che sono il temperamento ed il carattere. In realtà, questi tre aspetti, sebbene interconnessi, hanno sfumature differenti. Possiamo definire il temperamento come la componente biologica e genetica della personalità, là dove per carattere si intende invece l’insieme dei comportamenti appresi.
Il temperamento consiste dunque nell’insieme degli aspetti innati e non filtrati dalla cultura, rappresenta la manifestazione genetica delle caratteristiche della persona. Quest’ insieme di aspetti innati ha un impatto sulle modalità con cui la persona si rapporta con l’ambiente, con gli altri, su come elabora le informazioni e regola le emozioni.
Il carattere è invece il risultato dell’interazione tra i tratti innati e l’ambiente esterno, dove per ambiente esterno intendiamo tutte le variabili con cui una persona fa i conti nel suo percorso di crescita: fisiche, affettive, sociali, educative e culturali. Il carattere dunque si acquisisce durante il percorso di crescita grazie alle interazioni con l’ambiente familiare e sociale in cui si è inseriti.
Temperamento e carattere sono dunque fattori che definiscono la personalità di una persona, che a sua volta è un’istanza più complessa e articolata.
Le diverse personalità hanno impatti significativi tanto a livello individuale quanto sociale. La personalità definisce il modo in cui scegliamo, osserviamo il mondo, gli altri e noi stessi in relazione all’ambiente in cui siamo calati. Ha un impatto sulle credenze, le premesse implicite, il modo di stare in relazione, il nostro ruolo sociale e lavorativo e sulla qualità di vita. A livello sociale, la personalità contribuisce alla dinamicità delle interazioni umane, influenzando fenomeni come la coesione di gruppo, la leadership e la produttività nel contesto lavorativo. Più in generale, possiamo dire che la personalità può rappresentare il modo in cui ognuno di noi sta nel mondo.
Può succedere che alcuni modi di pensiero, percezione, reazione e relazione risultino pervasivi e persistenti, creando un disagio significativo e compromettendo il funzionamento della persona. In questi casi, è possibile parlare di disturbi di personalità.
In generale i disturbi di personalità sono caratterizzati da un modo pervasivo e persistente di pensiero, percezione, reazione e relazione che causa un disagio significativo o una compromissione nel funzionamento della persona, coinvolgendo la sfera cognitiva, affettiva ed interpersonale. I disturbi di personalità possono comparire quando i tratti di personalità (schemi di pensiero, percezione, reazione e relazione stabili) diventano estremamente rigidi e disadattivi e compromettono il funzionamento individuale, relazionale/sociale e lavorativo. Questo funzionamento generalmente provoca un disagio significativo nelle persone che lo sperimentano e in coloro che le circondano. Le persone con disturbo di personalità, possono avere difficoltà nell’instaurare e mantenere relazioni sane e soddisfacenti, possono avere difficoltà nei contesti sociali e nel relazionarsi con l’altro (es. contesto lavorativo) e nella cura di sé, dall’aspetto fisico all’assunzione di comportamenti più o meno nocivi.
Il Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Mentali 5 edizione (DSM 5), elenca 10 tipi di disturbi di personalità, classificati in 3 gruppi o cluster, sulla base di caratteristiche simili:
Il cluster A è caratterizzato da comportamenti considerati “strani” o “paranoici” e dalla tendenza della persona all’isolamento e alla diffidenza:
Il cluster B è caratterizzato da comportamenti drammatici ed emotivi. Comprende:
Il cluster C è caratterizzato da comportamenti ansiosi o paurosi e da bassa autostima, comprende:
Esistono diversi test per indagare la personalità e di conseguenza individuare i disturbi di personalità. Tra i più utilizzati troviamo il Big Five Questionnaire (BFQ), il Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI) o test proiettivi come il test di Test di Rorschach.
Le cause di un disturbo di personalità possono essere molteplici, tra queste troviamo:
Inoltre, l’esposizione nei primi anni di vita a comportamenti non adeguati, come una gestione inappropriata delle proprie emozioni e relazioni, può portare il bambino a interiorizzare degli schemi che verranno poi riprodotti in età adulta, diventando parte della personalità stessa.
Il trattamento dei disturbi di personalità può impiegare la psicoterapia e talvolta la farmacoterapia. Sebbene i disturbi di personalità non siano responsivi ai farmaci, questi possono essere efficaci per la gestione di sintomi specifici come ansia, depressione o discontrollo degli impulsi che spesso possono manifestarsi in parallelo ai disturbi di personalità.
In linea generale, il trattamento dei disturbi di personalità punta in prima istanza a ridurre il disagio soggettivo, a riconoscere che le problematiche relazionali sono innescate da modalità disadattive di rapportarsi con l’altro e a ridurre tali comportamenti disadattivi.
La terapia del disturbo di personalità è un percorso lungo e corposo. Alcuni cambiamenti possono essere attuati più velocemente di altri, in ogni caso tempi e successo del percorso terapeutico possono dipendere da molti fattori e possono variare da persona a persona.
La comprensione della personalità e del temperamento, insieme alle loro ripercussioni a livello individuale e sociale, offre preziose intuizioni sul comportamento umano. Le diverse teorie della personalità forniscono un quadro per esplorare la complessità degli individui, sottolineando l’importanza dell’approccio multidimensionale nella psicologia moderna. Continuare a esplorare questi costrutti arricchisce non solo il campo della psicologia ma anche le applicazioni pratiche nel miglioramento della qualità della vita e delle relazioni interpersonali.
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Psicologo psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia ipnotica. È stato dirigente psicologo e psicoterapeuta presso ASST Rhodense e magistrato onorario presso il Tribunale per i minorenni di Milano. Attualmente psicoterapeuta responsabile presso Clinicapsiche e Ilmiopsi.
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