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Mansplaining: cos’è, perché succede e come affrontare questa forma di comunicazione

giovedì 12 Dicembre 2024

Mansplaining: significato

Il termine “mansplaining” descrive una dinamica in cui un uomo spiega qualcosa a una donna (o a un’altra persona) in modo paternalistico, presumendo di saperne di più e di essere più competente, spesso senza considerare l’esperienza o le conoscenze dell’interlocutrice. Questo comportamento può sembrare solo una questione di modi, ma riflette una più ampia disuguaglianza nelle relazioni di genere e nelle dinamiche di potere sociali.

Che cos’è il mansplaining?

Il mansplaining si verifica quando un uomo si rivolge all’interlocutrice con un atteggiamento paternalistico, spiegando qualcosa in modo condiscendente anche quando non richiesto. Non si tratta solo di un comportamento maleducato, ma di una dinamica messa in atto per sminuire le competenze altrui e ridurre l’autonomia dell’altro, presupponendo la propria superiorità. Questa forma di comunicazione può rendere il confronto sbilanciato.

Come riconoscere il mansplaining

Capire quando si è di fronte al mansplaining può non essere immediato, perché spesso si confonde con una semplice conversazione. Tuttavia, ci sono segni distintivi che possono aiutarci a riconoscerlo ed affrontarlo:

  • Tono condiscendente: Il mansplainer utilizza un tono che trasmette superiorità, trattando l’interlocutrice come se avesse bisogno di un insegnamento e dando per scontato che non sappia nulla sull’argomento.
  • Ignorare le competenze altrui: Anche di fronte a un’esperta, il mansplainer si comporta come se il suo punto di vista fosse comunque più valido.
  • Spiegazioni non richieste: Il mansplaining emerge spesso quando l’interlocutrice non ha chiesto alcuna spiegazione, ma viene comunque “illuminata”.

Alcune frasi ed espressioni tipicamente usate da un “mansplainer” sono: “Lascia che ti spieghi”, “Lasciami dire”, “Forse non sai che”, “Forse non ti hanno detto che”, “Ti spiego io”, “Posso spiegarti io?”, “Posso dirti?”.

Perché accade?

Il mansplaining è radicato in stereotipi di genere e norme culturali che spesso vedono l’uomo come più competente. Questo comportamento può derivare da:
Stereotipi culturali: La percezione di maggiore autorevolezza maschile si riflette nei comportamenti sociali, spesso in modo inconscio.
Privilegio di genere: Gli uomini, in molti contesti, godono di un’egemonia che li porta a sentirsi legittimati a “correggere” o guidare.
Mancanza di consapevolezza: Chi adotta questi atteggiamenti può non rendersi conto dell’effetto condiscendente delle sue parole.

Come affrontare il mansplaining

Essere consapevoli del fenomeno è già un passo avanti. Affrontare il mansplaining richiede assertività e fermezza:

  • Valorizza la tua competenza: Rispondi con garbo ma in modo deciso, sottolineando la tua esperienza.
  • Interrompi con rispetto: Se la spiegazione è non richiesta, puoi intervenire educatamente per chiarire che non serve.
  • Parla in modo assertivo: Chiarire il tuo punto di vista senza cedere terreno può aiutare a bilanciare il dialogo.

Conclusione

Il mansplaining è un riflesso di dinamiche sociali che svantaggiano le donne e altre persone sminuite nel confronto. Saperlo riconoscere e affrontare è fondamentale per promuovere una comunicazione più equa e rispettosa.

Contenuto a cura di:

Roberta Paleari

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano, Roberta Paleari si è specializzata in Psichiatria nel 2009, lavorando presso il Centro Trattamento Disturbi Depressivi dell’Ospedale G.B. Sacco di Milano. Con un perfezionamento in Psicopatologia e Psicologia Forense e oltre dieci anni di esperienza nel servizio psichiatrico italiano, dal 2022 si dedica all’attività ambulatoriale privata. Dal 2023 è abilitata all’esercizio della professione in Canton Ticino con il titolo FMH in Psichiatria e Psicoterapia

Contenuto a cura di:

Roberta Paleari

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano, Roberta Paleari si è specializzata in Psichiatria nel 2009, lavorando presso il Centro Trattamento Disturbi Depressivi dell’Ospedale G.B. Sacco di Milano. Con un perfezionamento in Psicopatologia e Psicologia Forense e oltre dieci anni di esperienza nel servizio psichiatrico italiano, dal 2022 si dedica all’attività ambulatoriale privata. Dal 2023 è abilitata all’esercizio della professione in Canton Ticino con il titolo FMH in Psichiatria e Psicoterapia

Mansplaining: cos’è, perché succede e come affrontare questa forma di comunicazione

giovedì 12 Dicembre 2024

Mansplaining: significato

Il termine “mansplaining” descrive una dinamica in cui un uomo spiega qualcosa a una donna (o a un’altra persona) in modo paternalistico, presumendo di saperne di più e di essere più competente, spesso senza considerare l’esperienza o le conoscenze dell’interlocutrice. Questo comportamento può sembrare solo una questione di modi, ma riflette una più ampia disuguaglianza nelle relazioni di genere e nelle dinamiche di potere sociali.

Che cos’è il mansplaining?

Il mansplaining si verifica quando un uomo si rivolge all’interlocutrice con un atteggiamento paternalistico, spiegando qualcosa in modo condiscendente anche quando non richiesto. Non si tratta solo di un comportamento maleducato, ma di una dinamica messa in atto per sminuire le competenze altrui e ridurre l’autonomia dell’altro, presupponendo la propria superiorità. Questa forma di comunicazione può rendere il confronto sbilanciato.

Come riconoscere il mansplaining

Capire quando si è di fronte al mansplaining può non essere immediato, perché spesso si confonde con una semplice conversazione. Tuttavia, ci sono segni distintivi che possono aiutarci a riconoscerlo ed affrontarlo:

  • Tono condiscendente: Il mansplainer utilizza un tono che trasmette superiorità, trattando l’interlocutrice come se avesse bisogno di un insegnamento e dando per scontato che non sappia nulla sull’argomento.
  • Ignorare le competenze altrui: Anche di fronte a un’esperta, il mansplainer si comporta come se il suo punto di vista fosse comunque più valido.
  • Spiegazioni non richieste: Il mansplaining emerge spesso quando l’interlocutrice non ha chiesto alcuna spiegazione, ma viene comunque “illuminata”.

Alcune frasi ed espressioni tipicamente usate da un “mansplainer” sono: “Lascia che ti spieghi”, “Lasciami dire”, “Forse non sai che”, “Forse non ti hanno detto che”, “Ti spiego io”, “Posso spiegarti io?”, “Posso dirti?”.

Perché accade?

Il mansplaining è radicato in stereotipi di genere e norme culturali che spesso vedono l’uomo come più competente. Questo comportamento può derivare da:
Stereotipi culturali: La percezione di maggiore autorevolezza maschile si riflette nei comportamenti sociali, spesso in modo inconscio.
Privilegio di genere: Gli uomini, in molti contesti, godono di un’egemonia che li porta a sentirsi legittimati a “correggere” o guidare.
Mancanza di consapevolezza: Chi adotta questi atteggiamenti può non rendersi conto dell’effetto condiscendente delle sue parole.

Come affrontare il mansplaining

Essere consapevoli del fenomeno è già un passo avanti. Affrontare il mansplaining richiede assertività e fermezza:

  • Valorizza la tua competenza: Rispondi con garbo ma in modo deciso, sottolineando la tua esperienza.
  • Interrompi con rispetto: Se la spiegazione è non richiesta, puoi intervenire educatamente per chiarire che non serve.
  • Parla in modo assertivo: Chiarire il tuo punto di vista senza cedere terreno può aiutare a bilanciare il dialogo.

Conclusione

Il mansplaining è un riflesso di dinamiche sociali che svantaggiano le donne e altre persone sminuite nel confronto. Saperlo riconoscere e affrontare è fondamentale per promuovere una comunicazione più equa e rispettosa.

Contenuto a cura di:

Roberta Paleari

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano, Roberta Paleari si è specializzata in Psichiatria nel 2009, lavorando presso il Centro Trattamento Disturbi Depressivi dell’Ospedale G.B. Sacco di Milano. Con un perfezionamento in Psicopatologia e Psicologia Forense e oltre dieci anni di esperienza nel servizio psichiatrico italiano, dal 2022 si dedica all’attività ambulatoriale privata. Dal 2023 è abilitata all’esercizio della professione in Canton Ticino con il titolo FMH in Psichiatria e Psicoterapia