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La demenza

giovedì 7 Novembre 2024

Demenza: cos’è

La demenza è un termine che descrive una serie di sintomi associati al declino delle funzioni cognitive, che interessa la memoria, il linguaggio, la capacità di risolvere problemi e altre abilità mentali al punto da interferire con la vita quotidiana. Si tratta di una condizione progressiva e degenerativa, principalmente vista nelle fasce d’età avanzate, ma non esclusivamente.

Definizione e classificazione

La demenza può manifestarsi in diverse forme, ognuna con caratteristiche specifiche:

  • Alzheimer: la forma più comune, caratterizzata dal punto di vista biologico dall’accumulo di placche amiloidi e grovigli neurofibrillari che portano a sintomi cognitivi come perdita progressiva della memoria, difficoltà nel portare a termine compiti quotidiani, confusione con tempi e luoghi, problemi di linguaggio e difficoltà nell’orientamento nello spazio oltre alla compromissione di altre funzioni cognitive.
  • Demenza Vascolare: causata da problemi di circolazione nel cervello, può seguire un decorso differente a seconda dell’evento vascolare che la causa. Può avere una lenta progressione degenerativa o un grande peggioramento improvviso dovuto a un evento ischemico più importante.
  • Demenza con Corpi di Lewy: identificata dalla presenza di corpi di Lewy, ovvero piccoli agglomerati proteici insolubili, nel cervello, che portano a fluttuazioni cognitive, disturbi del movimento e allucinazioni visive.
  • Demenza Frontotemporale: include varie condizioni che colpiscono i lobi frontali e temporali del cervello, causando cambiamenti nella personalità e nel comportamento, nonché problemi di linguaggio.

Altre forme: includono condizioni come la malattia di Huntington, la demenza da corpi di Lewy associata al Parkinson, e altre malattie neurodegenerative rare.

La diagnosi di demenza richiede un’attenta valutazione clinica, inclusa una dettagliata anamnesi medica e test neuropsicologici. Esami di imaging cerebrale come la risonanza magnetica (MRI) possono aiutare a identificare specifici pattern di atrofia cerebrale o danni vascolari. L’esame del liquido cerebrospinale (CSF) può fornire informazioni importanti, soprattutto nella demenza di Alzheimer e nella malattia di Creutzfeldt-Jakob.

Epidemiologia

La prevalenza della demenza aumenta significativamente con l’età, diventando comune dopo i 65 anni, influenzata da vari fattori di rischio come l’età stessa, il livello di istruzione, la storia familiare e certi fattori genetici. Malattie come l’ipertensione, il diabete e i disturbi del colesterolo sono state associate sia alla demenza di Alzheimer sia alla demenza vascolare. Inoltre, stili di vita come il fumo e una scarsa attività fisica aumentano il rischio di sviluppare demenza.

Trattamento

Sebbene non esista una cura per la maggior parte delle forme di demenza, alcuni trattamenti possono aiutare a gestire i sintomi. I farmaci includono inibitori dell’acetilcolinesterasi e antagonisti dei recettori NMDA per la demenza di Alzheimer, mentre per le demenze con comportamenti problematici possono essere impiegati antipsicotici e antidepressivi. Interventi non farmacologici, come il supporto psicosociale, le terapie comportamentali e l’assistenza nella gestione della vita quotidiana, sono fondamentali per migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro caregiver.

Conclusione

La demenza rappresenta una sfida significativa per i sistemi sanitari, le famiglie e la società. La ricerca è in corso per sviluppare migliori strumenti di diagnosi, trattamenti più efficaci e, infine, cure preventive o curative. La consapevolezza e la comprensione della demenza, insieme a un approccio multidisciplinare e supportivo alla cura, sono essenziali per aiutare coloro che ne sono affetti a vivere con dignità e il maggior benessere possibile.

Bibliografia

“Neuropsicologia delle demenze” di Sandra Cavallini e Stefano Cappa (2020).

“Riconsiderare la demenza” di John Swinton (2015).

“Io sono Nina. Storia di una demenza senile” di Gabriella Mazzon Venturati (2016).

Contenuto a cura di:

Davide Livio

Psicologo psicoterapeuta con dieci anni di esperienza, specializzato in psicotraumatologia ed EMDR, attualmente dirigente presso ASST Rhodense e libero professionista. Collabora in equipe multidisciplinare, è magistrato onorario al Tribunale per i minorenni di Milano e segue una formazione in psicoterapia sistemico-relazionale.

Contenuto a cura di:

Davide Livio

Psicologo psicoterapeuta con dieci anni di esperienza, specializzato in psicotraumatologia ed EMDR, attualmente dirigente presso ASST Rhodense e libero professionista. Collabora in equipe multidisciplinare, è magistrato onorario al Tribunale per i minorenni di Milano e segue una formazione in psicoterapia sistemico-relazionale.

Demenza: cos’è

La demenza è un termine che descrive una serie di sintomi associati al declino delle funzioni cognitive, che interessa la memoria, il linguaggio, la capacità di risolvere problemi e altre abilità mentali al punto da interferire con la vita quotidiana. Si tratta di una condizione progressiva e degenerativa, principalmente vista nelle fasce d’età avanzate, ma non esclusivamente.

Definizione e classificazione

La demenza può manifestarsi in diverse forme, ognuna con caratteristiche specifiche:

  • Alzheimer: la forma più comune, caratterizzata dal punto di vista biologico dall’accumulo di placche amiloidi e grovigli neurofibrillari che portano a sintomi cognitivi come perdita progressiva della memoria, difficoltà nel portare a termine compiti quotidiani, confusione con tempi e luoghi, problemi di linguaggio e difficoltà nell’orientamento nello spazio oltre alla compromissione di altre funzioni cognitive.
  • Demenza Vascolare: causata da problemi di circolazione nel cervello, può seguire un decorso differente a seconda dell’evento vascolare che la causa. Può avere una lenta progressione degenerativa o un grande peggioramento improvviso dovuto a un evento ischemico più importante.
  • Demenza con Corpi di Lewy: identificata dalla presenza di corpi di Lewy, ovvero piccoli agglomerati proteici insolubili, nel cervello, che portano a fluttuazioni cognitive, disturbi del movimento e allucinazioni visive.
  • Demenza Frontotemporale: include varie condizioni che colpiscono i lobi frontali e temporali del cervello, causando cambiamenti nella personalità e nel comportamento, nonché problemi di linguaggio.

Altre forme: includono condizioni come la malattia di Huntington, la demenza da corpi di Lewy associata al Parkinson, e altre malattie neurodegenerative rare.

La diagnosi di demenza richiede un’attenta valutazione clinica, inclusa una dettagliata anamnesi medica e test neuropsicologici. Esami di imaging cerebrale come la risonanza magnetica (MRI) possono aiutare a identificare specifici pattern di atrofia cerebrale o danni vascolari. L’esame del liquido cerebrospinale (CSF) può fornire informazioni importanti, soprattutto nella demenza di Alzheimer e nella malattia di Creutzfeldt-Jakob.

Epidemiologia

La prevalenza della demenza aumenta significativamente con l’età, diventando comune dopo i 65 anni, influenzata da vari fattori di rischio come l’età stessa, il livello di istruzione, la storia familiare e certi fattori genetici. Malattie come l’ipertensione, il diabete e i disturbi del colesterolo sono state associate sia alla demenza di Alzheimer sia alla demenza vascolare. Inoltre, stili di vita come il fumo e una scarsa attività fisica aumentano il rischio di sviluppare demenza.

Trattamento

Sebbene non esista una cura per la maggior parte delle forme di demenza, alcuni trattamenti possono aiutare a gestire i sintomi. I farmaci includono inibitori dell’acetilcolinesterasi e antagonisti dei recettori NMDA per la demenza di Alzheimer, mentre per le demenze con comportamenti problematici possono essere impiegati antipsicotici e antidepressivi. Interventi non farmacologici, come il supporto psicosociale, le terapie comportamentali e l’assistenza nella gestione della vita quotidiana, sono fondamentali per migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro caregiver.

Conclusione

La demenza rappresenta una sfida significativa per i sistemi sanitari, le famiglie e la società. La ricerca è in corso per sviluppare migliori strumenti di diagnosi, trattamenti più efficaci e, infine, cure preventive o curative. La consapevolezza e la comprensione della demenza, insieme a un approccio multidisciplinare e supportivo alla cura, sono essenziali per aiutare coloro che ne sono affetti a vivere con dignità e il maggior benessere possibile.

Bibliografia

“Neuropsicologia delle demenze” di Sandra Cavallini e Stefano Cappa (2020).

“Riconsiderare la demenza” di John Swinton (2015).

“Io sono Nina. Storia di una demenza senile” di Gabriella Mazzon Venturati (2016).

Contenuto a cura di:

Davide Livio

Psicologo psicoterapeuta con dieci anni di esperienza, specializzato in psicotraumatologia ed EMDR, attualmente dirigente presso ASST Rhodense e libero professionista. Collabora in equipe multidisciplinare, è magistrato onorario al Tribunale per i minorenni di Milano e segue una formazione in psicoterapia sistemico-relazionale.