PTSD: Cos’è il disturbo da stress post-traumatico e come affrontarlo
Il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) è una condizione psicologica che può insorgere in seguito a un evento traumatico. Si...
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L'Ufficio Editoriale di ilmiopsi è composto da un team multidisciplinare di psicologi, psicoterapeuti e professionisti della comunicazione, impegnati nella scrittura e revisione clinica di contenuti dedicati alla psicologia e alla salute mentale. Ogni articolo è sviluppato con un approccio scientifico, accurato e accessibile, per garantire informazioni affidabili e utili sia ai professionisti del settore che al pubblico generale.
Sto pensando troppo o mi sto facendo le domande giuste?
Molto spesso ci risulta difficile distinguere le due cose: infatti, spesso, se ci troviamo in situazioni molto coinvolgenti, ci può venire naturale progettare degli scenari futuri e porsi molte domande a riguardo. Spesso però ci giustifichiamo dicendo che è bene porsi dubbi, domande e prevedere gli eventi, ma a volte questo può diventare dannoso per il nostro benessere.
La ruminazione e il rimuginio vengono definiti da alcuni studiosi come uno stile di pensiero negativo ricorsivo, prolungato e ricorrente, riguardo a sé, alle proprie emozioni, preoccupazioni personali e esperienze di vita.
Tra gli altri studiosi del tema troviamo Moberly e Watkins che descrivono la ruminazione come deleteria, facente parte di un ciclo vizioso, in cui essa e gli effetti negativi conseguenti si aggravano reciprocamente nel tempo. La ruminazione innesca degli stati emotivi negativi, che aumentano la ruminazione stessa e altri pensieri congruenti con quello stato d’animo, dinamica che conduce ad uno stato d’animo ancora peggiore.
Le persone che hanno tendenze alla ruminazione mantengono questo circolo vizioso, in quanto credono che concentrarsi sulle cause e le conseguenze dei loro problemi porti a soluzioni positive.
Questo meccanismo è simile alla preoccupazione e all’ossessione, altre forme comuni di pensiero negativo, in quanto è ripetitivo, difficile da fermare e spesso intrusivo.
Risulta però necessario fare una distinzione: finora abbiamo parlato di ruminazione, ma bisogna distinguerla dal rimuginio.
Spesso la ruminazione viene descritta come non intenzionale e di difficile interruzione: spesso viene associata a stati depressivi, ma anche sintomi da sindrome da stress post traumatico (PTSD) e ansia sociale.
Vi sono molteplici tecniche, all’interno di un percorso di psicoterapia, per gestire e risolvere la ruminazione e il rimuginio.
Ad oggi, vi sono molte tecniche di psicoterapia che possono ridurre e anche eliminare la ruminazione e il rimuginio; sarà lo psicoterapeuta ad individuare la tecnica più idonea, più indicata, in relazione alla specifica persona che sta curando.
Ad esempio, tra le tecniche per ridurre questi stili di pensiero troviamo la Terapia Cognitivo-Comportamentale, anche nella versione basata sulla Mindfulness (Mindfulness-Based Cognitive Therapy, MCBT).
La ruminazione e il rimuginio sono quindi definiti da uno stile di pensiero negativo e ricorsivo che tende a ingigantire i problemi e a farli sembrare insormontabili. Spesso le domande e i dubbi che vengono in mente non hanno una risposta o una soluzione, anzi, spesso ne generano di nuovi. E’ importante riuscire a riconoscere questi meccanismi e cercare delle strategie che riescano a interrompere questa spirale, chiedendo anche aiuto ad un esperto.
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Uno psicologo esperto ti guiderà verso il terapeuta che risponde alle tue esigenze. Nessuna attesa, solo ascolto immediato.