Pensieri intrusivi dopo un trauma. Cosa sono e come affrontarli.
I pensieri intrusivi sono immagini, ricordi o idee indesiderate che emergono in modo improvviso e incontrollabile nella mente. Dopo un...
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L'Ufficio Editoriale di ilmiopsi è composto da un team multidisciplinare di psicologi, psicoterapeuti e professionisti della comunicazione, impegnati nella scrittura e revisione clinica di contenuti dedicati alla psicologia e alla salute mentale. Ogni articolo è sviluppato con un approccio scientifico, accurato e accessibile, per garantire informazioni affidabili e utili sia ai professionisti del settore che al pubblico generale.

La sindrome di burnout rappresenta una condizione di esaurimento fisico, emotivo e mentale legata a un prolungato stress lavorativo. Non si tratta di una semplice stanchezza, ma di un fenomeno occupazionale complesso che può compromettere profondamente il benessere psicologico e la qualità della vita. Scopriamo insieme cos’è il burnout, i suoi sintomi, le cause principali e, soprattutto, come affrontarlo.
Il termine “burnout” deriva dall’inglese e significa letteralmente “bruciarsi, “esaurito” o “scoppiare”. È stato introdotto negli anni Settanta dallo psicologo Herbert Freudenberger per descrivere una condizione di esaurimento riscontrata tra i professionisti impegnati in lavori ad alta intensità emotiva, come medici, infermieri o insegnanti.
Secondo il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), il burnout non è classificato come disturbo mentale, ma rientra tra i problemi associati al contesto lavorativo. È un fenomeno che nasce dall’incapacità di gestire in modo sano lo stress cronico sul lavoro.
Riconoscere i sintomi della sindrome di burnout è fondamentale per intervenire in tempo. Le manifestazioni più comuni includono:
Le cause del burnout sono multifattoriali, riguardano sia il soggetto, che la sfera organizzativa e sociale nella quale lavora. Tra i fattori più rilevanti troviamo:
Affrontare la sindrome di burnout richiede un approccio multidimensionale, che includa interventi personali e professionali.
1. Riconoscere il problema
Il primo passo per superare il burnout è ammettere di essere in difficoltà. Ignorare i sintomi rischia di aggravare la situazione, rendendo più complessa la ripresa.
2. Parlare con qualcuno
Condividere le proprie preoccupazioni con un collega, un amico o un familiare di fiducia può aiutare a sentirsi meno soli. In alcuni casi, il supporto di un professionista, come uno psicologo o un counselor, diventa essenziale per rielaborare il proprio vissuto.
3. Ridefinire le priorità
Imparare a dire “no” e ridurre il carico di lavoro può fare la differenza. È importante stabilire confini chiari tra vita lavorativa e personale, dedicando del tempo a sé stessi e alle proprie passioni.
4. Cambiare abitudini
Praticare regolarmente attività fisica, migliorare l’alimentazione e garantire un sonno di qualità sono interventi fondamentali per recuperare energia e ridurre lo stress.
5. Valutare un cambiamento lavorativo
In situazioni particolarmente tossiche, valutare la possibilità di cambiare lavoro o reparto potrebbe rappresentare una scelta salutare.
La prevenzione del burnout passa attraverso una gestione equilibrata della propria vita lavorativa e personale. Ecco alcuni suggerimenti utili:
La sindrome di burnout non è una debolezza, ma una risposta fisiologica e psicologica a uno stress prolungato e mal gestito. Riconoscere i segnali, comprendere le cause e adottare strategie per affrontarla sono passi essenziali per ritrovare equilibrio e benessere. Non sottovalutare mai il peso dello stress: prenderti cura di te stesso è il miglior investimento per il tuo futuro.
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