Giorni perfetti – Wim Wenders
Se sei in vena di un viaggio cinematografico che ti fa apprezzare le piccole cose della vita, questo è il...
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Psicologo, psicoterapeuta, movie addicted
Marc Foster, commedia drammatica
“A Man Called Otto”, in italiano tradotto con l’improbabile “Non così Vicino” ci porta nella vita di Otto, interpretato dall’indimenticabile Tom Hanks, un uomo anziano che vive da solo in un quartiere residenziale uniforme del Midwest.
Otto è caratterizzato dalla sua irritabilità verso i minimi errori altrui, un atteggiamento decisamente ossessivo nei confronti delle regole e delle relazioni. Il film, diretto da Marc Forster, esplora la vita di Otto, dalla sua giovinezza, marcata da un’ingenuità sociale e una dolcezza verso sua moglie Sonya, fino alla perdita della stessa, che lo spinge verso molteplici tentativi di suicidio interrotti in modo talvolta comico, talvolta imbarazzante o addirittura eroico.
Questa pellicola è indicata per chi cerca una storia di redenzione umana, legami comunitari, e l’importanza del sostegno reciproco. Il film racconta come Otto, nonostante la sua rabbia e il dolore per la perdita della moglie, trovi un nuovo scopo nella vita grazie all’aiuto e alla pazienza dei suoi vicini, tra cui spicca la vivace Marisol. Un intrecciarsi di relazioni di vicinato che si dipana nel tempo di una vita e che dona un nuovo senso all’esistenza e alla possibilità di ricominciare a vivere con pienezza.
“A Man Called Otto” è un film da guardare quando si cerca ispirazione o una storia che riscaldi il cuore. È particolarmente adatto a serate in famiglia o quando si desidera un promemoria del potere della comunità e dell’empatia nei momenti difficili. La performance di Tom Hanks offre una miscela di humor e pathos che rende il film accessibile a un ampio pubblico. Non indicato per bambini che comunque lo troverebbero noioso.
Potresti sperimentare un aumento improvviso di empatia, una voglia irresistibile di adottare un gatto randagio, o un desiderio di riconnetterti con i tuoi vicini o di approfondire le relazioni con chi ti circonda. Il film può anche provocare pianto per i momenti toccanti o risate per le situazioni comiche e a volte paradossali che produce.
Il film è basato sul romanzo del 2012 “A Man Called Ove” di Fredrik Backman e su una precedente adattamento cinematografico svedese del 2015. La colonna sonora del film include il brano “Til You’re Home” di Rita Wilson e Sebastián Yatra, che è stato inserito nella shortlist per l’Oscar alla Migliore Canzone Originale. La produzione ha visto Tom Hanks non solo come protagonista ma anche come produttore, segnando un’interessante collaborazione con Marc Forster, il regista noto per “Finding Neverland”. La capacità del film di trattare temi delicati come il suicidio e il lutto in modo rispettoso ed emotivamente coinvolgente è uno degli aspetti che lo rendono un’opera memorabile.
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