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Depressione a Brescia: ritrovare la speranza con l’aiuto del territorio

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Depressione a Brescia: ritrovare la speranza con l’aiuto del territorio

lunedì 12 Maggio 2025

Le giornate sembrano tutte uguali, offuscate da una nebbia autunnale che avvolge non solo il panorama della città, ma anche l’animo di chi la abita. Capita, a chi attraversa la depressione, di percepire che persino luoghi un tempo amati abbiano perso colore: può succedere che le passeggiate lungo Corso Zanardelli, che prima ti davano gioia, ora ti lascino indifferente, o che la vista delle luci in Piazza Vittoria non susciti più emozione. Se ti senti “spento” dentro, sappi che non sei l’unico e non è colpa tua: la depressione è una malattia, ma insieme possiamo affrontarla. Se provi questo vuoto interiore, non significa che tu sia debole. La tristezza profonda che senti non fa di te una persona sbagliata. Da psicoterapeuta – ma anche da concittadino – ti offro un messaggio di speranza: a Brescia nessuno deve vergognarsi di stare male e di chiedere aiuto.

Piccoli passi fuori dal buio: luoghi che danno sollievo

Quando si è depressi, spesso anche uscire di casa sembra un’impresa. Eppure alcuni luoghi di Brescia possono offrire un piccolo sollievo dal grigiore interiore, se riesci a concederti di provarci. Un esempio è il Parco delle Colline, appena sopra la città: immergersi nel verde delle colline per un paio d’ore, camminando tra gli alberi con passo lento, può dare respiro alla mente. La luce naturale, il canto degli uccelli e l’attività fisica leggera sono medicine dolci che possono giovare all’umore quasi senza accorgersene. Se le colline ti sembrano troppo lontane, puoi cercare stimoli sensoriali positivi anche in centro: fai un giro al Mercato dei fiori in Piazza Loggia o in un vivaio locale – il contatto con i colori e i profumi dei fiori può dare una piccola scossa ai sensi intorpiditi dalla depressione. Menzioniamo anche AmbienteParco, il “parco dell’acqua” in centro: se hai nipotini o figli piccoli, portarli a giocare qui, immersi nel verde urbano tra vasche d’acqua e giostrine, può distrarti piacevolmente con attività semplici.

Osservare la spensieratezza dei bambini mentre corrono e ridono può perfino strapparti un sorriso e ricordarti che dentro di te c’è ancora la capacità di provare gioia, anche se ora è nascosta.

A Brescia non sei solo: servizi che aiutano nella depressione

Affrontare la depressione da soli è molto difficile, ma a Brescia esistono punti di riferimento pronti ad aiutarti. Un primo approdo può essere il CPS (Centro Psico-Sociale) del tuo quartiere: ce ne sono diversi in città, ognuno competente per una zona (ad esempio, per chi abita a nord c’è un CPS in via Romiglia). Qui psicologi e psichiatri del servizio pubblico accolgono ogni giorno persone che lottano con la depressione, offrendo terapie e supporto medico attraverso il Servizio Sanitario Nazionale. Un’altra risorsa importante è il Consultorio Familiare Città di Brescia, dove puoi trovare sostegno psicologico a costi calmierati in un ambiente accogliente e riservato. Oltre ai servizi pubblici, la comunità bresciana è ricca di iniziative solidali: associazioni come Progetto Itaca Brescia organizzano gruppi di auto-aiuto per chi soffre di disturbi dell’umore e per i familiari, creando uno spazio in cui condividere esperienze e sentirsi meno soli nel percorso.

Anche nelle parrocchie o nei centri di quartiere si tengono talvolta incontri sull’autostima o sul pensiero positivo aperti a tutti – segno che la città di Brescia sta rompendo il tabù intorno alla salute mentale e si mobilita per aiutare chi è in difficoltà. Sapere che intorno a te ci sono persone e professionisti pronti ad ascoltarti può già dare un po’ di sollievo: non sei abbandonato a te stesso.

Ritrovare routine e calore umano

Quando ci si sente depressi, è fondamentale cercare di non isolarsi completamente – anche se la tentazione è forte – e di mantenere qualche piccola routine quotidiana. Un passo possibile potrebbe essere contattare un caro amico: mandagli un messaggio e proponi, anche senza entusiasmo, di vedervi per un caffè in Piazza Vittoria. Capisco che spesso non si ha voglia di socializzare, ma un gesto di calore umano – due chiacchiere al bar storico sotto i portici – può pian piano incrinare il muro dell’apatia. Un altro consiglio è di darsi degli orari e dei piccoli obiettivi ogni giorno: ad esempio, decidere di alzarti a un’ora prestabilita la mattina e fare una breve camminata per andare a prendere il giornale in edicola. In una città ben organizzata come Brescia, anche un gesto semplice come scendere sotto casa e salutare il giornalaio può restituirti un accenno di routine e di normalità.

Osserva gli anziani bresciani: molti di loro si incontrano al bar ogni mattina per commentare il quotidiano – è una tradizione locale che aiuta a sentirsi parte della comunità e potrebbe giovare anche a chi è più giovane e si sente solo. La sera, prima di dormire, prova l’esercizio della gratitudine: scrivi su un quaderno tre piccole cose per cui essere grato della giornata trascorsa. Possono essere anche dettagli banali, come “il sole stasera è tramontato colorando di rosa il Castello” oppure “il collega mi ha chiesto come stavo e mi sono sentito considerato”. Questo rituale semplice allena la mente a riconoscere che, nonostante il buio interiore, qualche luce ancora brilla. Infine, non dimentichiamo il movimento: anche se manca l’energia, un po’ di attività fisica dolce può aiutare il tuo umore. Brescia offre molte opportunità: puoi unirti a un gruppo di cammino che si ritrova in quartiere (ce ne sono in diverse zone, promossi da associazioni locali), oppure provare una lezione di yoga al parco nelle sere d’estate – eventi spesso organizzati dal Comune o da centri sportivi all’aperto.

Muovere il corpo, senza strafare, rilascia endorfine e ti fa sentire, passo dopo passo, più vivo.

Torna la primavera: un messaggio di speranza

Nel pieno di una depressione può sembrare inverno perenne dentro di sé, ma voglio ricordarti che la primavera emotiva può tornare. Proprio come Brescia, dopo la fitta nebbia invernale, rivede il sole e rifiorisce, anche tu – con il tempo e l’aiuto adeguato – puoi rifiorire. Chiedere aiuto (che sia al medico, a uno psicoterapeuta o semplicemente a un familiare di cui ti fidi) non è un segno di debolezza ma di coraggio. In questa città forte e solidale, nessuno deve vergognarsi di chiedere una mano. Ci sono speranza e aiuto per te, non devi affrontare la tempesta da solo. Teniamo viva la fiducia: passo dopo passo, con il sostegno giusto, il peso sul cuore può alleggerirsi e far spazio di nuovo alla luce.

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