Bisogni educativi speciali: cosa sono e come rispondere in modo efficace
I bisogni educativi speciali (BES) rappresentano un concetto chiave nel panorama educativo, poiché includono tutte quelle situazioni in cui un...
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L'Ufficio Editoriale di ilmiopsi è composto da un team multidisciplinare di psicologi, psicoterapeuti e professionisti della comunicazione, impegnati nella scrittura e revisione clinica di contenuti dedicati alla psicologia e alla salute mentale. Ogni articolo è sviluppato con un approccio scientifico, accurato e accessibile, per garantire informazioni affidabili e utili sia ai professionisti del settore che al pubblico generale.
La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che si manifesta con difficoltà persistenti e significative nel comprendere e utilizzare i numeri e i concetti matematici. Questo disturbo non è legato all’intelligenza generale della persona, ma a difficoltà specifiche che rendono le attività matematiche complesse e frustranti. Comprendere la discalculia è fondamentale per identificare i sintomi, intervenire in modo adeguato e offrire supporto alle persone che ne sono affette.
La discalculia è un disturbo del neurosviluppo che compromette la capacità di apprendere, elaborare e applicare informazioni numeriche. Chi ne soffre può avere difficoltà a:
Questo disturbo si distingue dalle difficoltà matematiche comuni, che possono derivare da lacune educative o mancanza di pratica. La discalculia è una condizione neurobiologica persistente, che richiede un intervento specifico.
I sintomi della discalculia possono variare da persona a persona e cambiare con l’età. Tuttavia, alcune manifestazioni tipiche includono:
Questi segnali possono influire significativamente sulla vita accademica, sociale e lavorativa, generando frustrazione e bassa autostima.
La diagnosi di discalculia è effettuata da professionisti esperti, come psicologi o neuropsichiatri infantili, attraverso una valutazione clinica che include:
Le cause della discalculia non sono ancora del tutto comprese, ma studi neuroscientifici indicano una disfunzione nelle aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione numerica, in particolare nella corteccia parietale. Questo disturbo può avere una componente genetica, poiché spesso si riscontra una familiarità. Anche fattori ambientali, come una stimolazione inadeguata durante i primi anni di vita, possono contribuire ad aggravare il quadro.
La discalculia è una condizione permanente e neurologicamente radicata, mentre le difficoltà matematiche comuni possono essere superate con una pratica adeguata o un supporto educativo mirato. Ad esempio, un bambino che ha perso lezioni scolastiche potrebbe avere problemi temporanei con la matematica, ma non presentare discalculia. La distinzione è fondamentale per pianificare interventi efficaci.
Riconoscere la discalculia significa andare oltre l’etichetta di “non portato per la matematica” e comprendere che si tratta di un disturbo reale, che richiede un approccio personalizzato. Con interventi mirati, supporto psicopedagogico e strategie di apprendimento specifiche, è possibile aiutare chi ne è affetto a migliorare la propria relazione con i numeri e a vivere con maggiore serenità le sfide quotidiane.
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