C’è ancora domani – Cortellesi P.
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L'Ufficio Editoriale di ilmiopsi è composto da un team multidisciplinare di psicologi, psicoterapeuti e professionisti della comunicazione. Ogni articolo è sviluppato con un approccio accurato e accessibile, per garantire informazioni affidabili e utili sia ai professionisti del settore che al pubblico generale.
C’è ancora domani – Cortellesi P.

Ingredienti ed eccipienti
“C’è ancora domani”, film diretto e interpretato da Paola Cortellesi, con Valerio Mastandrea al suo fianco, rappresenta un viaggio nel 1946, dipingendo un ritratto di donne in un’Italia patriarcale e post-bellica. La pellicola si colora con le tonalità del bianco e nero, preferendole al colore per accentuare l’atmosfera storica. Delia, il personaggio centrale, è un simbolo delle eroine quotidiane del Novecento che hanno lottato e sopportato in un mondodominato dagli uomini.
Indicazioni terapeutiche
Quest’opera è prescritta agli amanti del cinema italiano, agli appassionati di storie femminili di resilienza e a chi cerca una narrazione che mescola storia, emozioni e una critica sociale incisiva. Indicato per chi sente il bisogno di guardare positivamente al futuro e rinnovare la fiducia un un possibile domani migliore. È indicato per un pubblico maturo che apprezza l’arte di saper narrare la complessità umana con profondità e sensibilità
Modalità di somministrazione
Preparatevi a immergervi in un’epoca passata che risuona incredibilmente attuale. Assicuratevi un ambiente confortevole dove le sfumature del bianco e nero possano risaltare senza distrazioni. Lasciate che la storia di Delia vi avvolga, portandovi a riflettere sulla violenza, sulla resilienza e sulla speranza. Non dimenticate di accompagnare la visione con una mente aperta, pronta a cogliere le metafore visive e le sottili critiche sociali intrinseche nel film
Effetti collaterali
Il film potrebbe provocare una profonda riflessione sul ruolo delle donne nella società e sulla persistenza di certi schemi patriarcali. Alcuni spettatori potrebbero sperimentare un senso di malinconia mista a ammirazione per la resilienza femminile. È possibile che emerga una sensazione di connessione con il passato e una maggiore consapevolezza delle dinamiche sociali e familiari. Attenzione: il film potrebbe ispirare una discussione critica post-visione, specialmente sul tema della violenza sulle donne e dell’emancipazione femminile
Curiosità
Paola Cortellesi, oltre a essere la regista e protagonista di “C’è ancora domani”, ha impresso un’impronta personale e intensa al film, attingendo dalla sua esperienza e visione artistica. La scelta del bianco e nero e l’ambientazione nel 1946 non sono casuali ma servono a creare un ponte tra il passato e il presente, mettendo in luce le questioni ancora irrisolte e stimolando un dialogo tra le epoche. Il film ha riscontrato un notevole successo e risonanza emotiva, attestando il talento di Cortellesi non solo davanti ma anche dietro la macchina da presa.
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