Iperattività e mente in movimento: cosa succede davvero?
L’iperattività è un fenomeno che spesso suscita curiosità e domande, soprattutto quando si osserva nei bambini o negli adulti. Questo...
Con ilmiopsi puoi iniziare un percorso anche online, ovunque ti trovi in Italia.
Contenuto a cura di:
L'Ufficio Editoriale di ilmiopsi è composto da un team multidisciplinare di psicologi, psicoterapeuti e professionisti della comunicazione, impegnati nella scrittura e revisione clinica di contenuti dedicati alla psicologia e alla salute mentale. Ogni articolo è sviluppato con un approccio scientifico, accurato e accessibile, per garantire informazioni affidabili e utili sia ai professionisti del settore che al pubblico generale.
L’ADHD negli adulti è una condizione ancora poco compresa e spesso sottovalutata, ma può influire profondamente sulla vita quotidiana, dal lavoro alle relazioni. Molti associano l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) solo all’infanzia, ma i sintomi possono persistere anche in età adulta, presentandosi in forme meno evidenti ma altrettanto invalidanti. Questo articolo esplora i sintomi, le cause e gli impatti del disturbo, offrendo spunti utili per comprendere e affrontare l’ADHD negli adulti.
Negli adulti, i sintomi dell’ADHD possono essere più sfumati rispetto a quelli osservati nei bambini. L’impulsività e l’iperattività tipiche dell’età infantile tendono a trasformarsi in difficoltà nel gestire il tempo, mantenere l’attenzione e organizzare le attività. Alcuni segnali comuni dell’ADHD negli adulti includono:
Questi sintomi, seppur meno evidenti, possono compromettere la vita quotidiana, influendo sulla produttività lavorativa e sulla qualità delle relazioni, a seconda anche della gravità e intensità con cui si manifestano.
L’ADHD è un disturbo di origine neurobiologica, influenzato da fattori genetici e ambientali.
A livello genetico, l’ereditarietà del disturbo è consistente, infatti, le ricerche suggeriscono che ci sia un rischio maggiore di sviluppare il disturbo se già presente in famiglia, soprattutto in parenti di primo grado. A ciò si aggiungono possibili influenze ambientali, come complicazioni durante la gravidanza, esposizione a tossine (per esempio piombo), peso alla nascita molto basso o esperienze infantili traumatiche (per esempio trascuratezza, adozioni multiple).
Negli adulti, è importante considerare come il contesto sociale e lavorativo possa amplificare i sintomi: un ambiente caotico, con richieste multitasking e scadenze serrate, può esasperare la fatica a mantenere l’attenzione e a organizzare il lavoro.
Diagnosticare l’ADHD negli adulti non è semplice, poiché i sintomi possono sovrapporsi ad altre condizioni psicologiche, come ansia o depressione. La diagnosi viene effettuata da uno specialista, solitamente uno psicologo o uno psichiatra, attraverso un colloquio clinico approfondito, test psicodiagnostici e una valutazione della storia personale del paziente. Può anche essere chiesto a parenti o coniugi di accompagnare il paziente al colloquio, in modo da avere un punto di vista esterno sul comportamento del paziente stesso.
Un aspetto cruciale è la continuità dei sintomi: per parlare di ADHD, le difficoltà devono essere presenti sin dall’infanzia, anche se in forme diverse. Questo aspetto distingue l’ADHD da altri disturbi che si sviluppano più tardi nella vita.
Gestire l’ADHD in età adulta non significa eliminare completamente i sintomi, ma imparare a conviverci sviluppando strategie adatte al proprio stile di vita. Alcuni approcci utili includono:
L’ADHD negli adulti è una condizione reale, che richiede comprensione e supporto. Riconoscere i sintomi, cercare una diagnosi adeguata e adottare strategie concrete possono fare la differenza nella qualità della vita. Affrontare le sfide dell’ADHD non è impossibile: prima di tutto, è fondamentale conoscere il disturbo, per capire quali sono idee sbagliate e false credenze sull’ADHD e abbattere eventuali pregiudizi. Una maggiore consapevolezza aiuta anche a gestire le frustrazione, per questo è fondamentale poter parlare apertamente ed esprimere i propri bisogni. Esistono anche dei gruppi di supporto tra pari dedicati sia ad adulti con ADHD che ai rispettivi partner e coniugi durante i quali vengono forniti strumenti adeguati per migliorare la concentrazione, le relazioni e il benessere generale.
Se ti ritrovi in questi sintomi o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, il primo passo è quello di rivolgersi a uno specialista per ottenere una valutazione e un supporto adeguato.
Contenuto a cura di:
L'Ufficio Editoriale di ilmiopsi è composto da un team multidisciplinare di psicologi, psicoterapeuti e professionisti della comunicazione, impegnati nella scrittura e revisione clinica di contenuti dedicati alla psicologia e alla salute mentale. Ogni articolo è sviluppato con un approccio scientifico, accurato e accessibile, per garantire informazioni affidabili e utili sia ai professionisti del settore che al pubblico generale.
Uno psicologo esperto ti guiderà verso il terapeuta che risponde alle tue esigenze. Nessuna attesa, solo ascolto immediato.